Il futuro degli Europei di calcio e delle quattro partite che dovrebbero essere disputate allo stadio Olimpico di Roma tra l’11 giugno e il 3 luglio sono nelle mani della politica. La manifestazione (itinerante, si disputerà in più nazioni) è stata già rinviata di un anno a causa della pandemia e la Uefa non può farla slittare ancora. In ballo ci sono miliardi di euro tra diritti tv e sponsorizzazioni.

E pure l’idea che la kermesse non possa essere disputata a porte chiuse: gli impianti sportivi vanno riaperti almeno al 25% della capienza. Chi non può assicurare gli ingressi causa Covid è fuori dall’evento.

Un’esclusione rappresenterebbe il plastico fallimento della campagna vaccinale e per questo il ministero della Salute è in fibrillazione: venerdì dallo staff del ministro Roberto Speranza è partita una richiesta di parere al Cts, che non ha dato indicazioni precise perché al momento non è possibile stabilire con certezza quale sarà la situazione epidemiologica a giugno.

I tempi adesso sono strettissimi. La Uefa attende una risposta dall’Italia, che stando al programma stilato sin qui dovrebbe ospitare la partita inaugurale degli Europei, per domani. Poi si prenderà un paio di giorni per rispondere e confermare o meno l’adesione di Roma alla manifestazione.

La Figc si sta muovendo con Mitica, un’app per la registrazione dei parametri sanitari di chi ha acquistato i biglietti per l’Olimpico Il via libera interessa (e non poco) al Campidoglio. In piena campagna elettorale, la sindaca Virginia Raggi punta anche sui grandi eventi per incrementare il proprio bottino di voto.

Così a palazzo Senatorio, dove da più di un anno sono al lavoro sulla realizzazione della fan zone di piazza del Popolo, è scattato l’allarme.

L’assessore allo Sport, Daniele Frongia, ha affidato a uno statistico e a un epidemiologo il compito di mettere nero su bianco una previsione in base alla curva dei contagi e alla progressione della campagna vaccinale.

ella Salute da una parte e convincere l’Uefa a lasciar giocare Italia-Turchia, Italia-Svizzera, Italia-Galles e uno dei quarti di finale nella cornice dello stadio Olimpico. Ora tutto dipende dal governo, dalla nota che invierà all’Unione europea delle associazioni calcistiche e alla risposta. Con una sola certezza: va assicurata la riapertura dell’impianto che oggi ospita (a porte chiusissime) le partite di Roma e Lazio.

Frongia, oltre che assessore anche commissario straordinario di Roma Capitale per Uefa Euro 2020, per ora si dice fiducioso: “Sono in costante contatto con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e a conoscenza di alcune misure che si stanno valutando per gli Europei, come l’app Mitica.

Dal nostro canto ci siamo mossi per produrre alcune analisi e documentazioni che forniremo a Figc e a Uefa per il 7 aprile: abbiamo infatti dato mandato a un esperto virologo e a un esperto statistico per la produzione di alcuni pareri a supporto delle proiezioni di contagio. Stiamo lavorando congiuntamente per dare ogni tipo di risposta necessaria a Uefa e per confermare, ancora una volta, come Roma sia assolutamente pronta ad ospitare Euro 2020”.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 aprile 2021 alle 20:00 / Fonte: La Repubblica
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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