Sarà inaugurata questa sera alle 18:30 presso i locali dello Jazz Club di via Torraca, 65 nella città capoluogo la mostra fotografica e video dell'artista potentino Leonardo Nella dal titolo "Why?", un evento che comprende uno short audiovisivo e una mostra di immagini molto intensa e particolare. Con il contributo delle track list di Johann Johannsson, Mark Lanegan e Agnes Obel la serata vedrà la partecipazione di Valerio Giambersio, Direttore della fondazione Città della Pace per i Bambini, di Fiorella Fiore, critica d'arte e storica e con la partecipazione di Alberto Allegretti con l'opera "A Normal Day in Gaza".

Ma cos'è il progetto "Why?", lo descrive nella presentazione della fanzine lo stesso autore e art director della manifestazione Leonardo Nella: "Dall’energia dell’immagine di un quadro, dalle sue vibrazioni, dai pensieri preoccupati evocati da quello sguardo ad occhi chiusi del viso di un uomo immerso in un foulard disegnato con i colori dell’arcobaleno. Da qui nasce “Why?”, dalla sua stessa domanda e dal suo stesso interrogativo: perché, per chi, per cosa?

Da questi ultimi anni, impregnati di morti, oltre che per pandemia, da guerre e da migrazioni; da terrorismo religioso e politico; da discriminazioni, repressione e disuguaglianze. E ancora, dal collasso socio/climatico rispetto al quale stentano risposte ed interventi con priorità assoluta e globale. Queste le riflessioni e il mood che hanno fatto da tappeto allo sviluppo del nostro lavoro creativo: uno short audiovisivo ed una mostra fotografica. Lo short, costruito su una linea ed una successione sostenuta dalle note di pianoforte che, spinte dal vento iniziale [le guerre del secolo breve], si intrecciano con il suono delle onde di un mare cavalcato da un gommone [migranti] per poi incontrarsi con la voce ruvida e incazzata di un canto di un uomo, lo stesso che lascia al battere del basso la citazione sulla violenza in Iran, e alla distorsione della chitarra il tormento della guerra d’invasione [Ukraina]. Da questo vuoto, il pianoforte riprende lo spazio, accompagnato dalla profondità del violino e del violoncello per sottolineare, ancora, l’incidere delle domande e l’atrocità, citata nel finire, della violenza di Hamas e della reazione Israeliana: un buio sottofondo di archi che idealmente chiude la tetra atmosfera sottostante queste realtà.

In altre parole, con le immagini, i nostri 4 minuti e 50, ovvero i 280 secondi, partendo con uno sguardo al “secolo breve” delle guerre, atterrano su quel crocevia, confine e/o capolinea del mar Mediterraneo; dove, spesso, il destino e la storia si incontrano affondando in un mare d’oblio, su un treno che porta via o sul filo spinato di u n territorio “altro”. Congiunzione di mondi, dove realtà vicine ma spesso lontanissime si scontrano, ripercuotendo sui destini di umanità disperse e povere torture, proiettili e bombe. Intanto e per fortuna, l’inesauribile suono del vento non si ferma, continuando a generare profumi di pace e germogli di libertà. Questi contenuti, sviluppati da immagini sintetizzati con un linguaggio che migra i concetti in espressioni disegnate [poster o Street art] e declinati negli sguardi dei ritratti di migranti, uomini e donne, dall’est e dal sud della nostra terra, diventano la mostra: 42 fotografie, arricchite da scatti non presenti nel video. Così, con questi diversi linguaggi, gli strumenti e la psicologia del racconto sono duplici: statico e riflessivo nella mostra fotografica, dinamico ed immersivo nella proiezione del video.

Da qui, la prima domanda diventa un’ultima risposta: se un altro mondo è possibile, la Pace prima di tutto. Ecco, questo il nostro contributo, sperando sia utile a sviluppare un’onda collettiva per una visione diversa della nostra esistenza".

Sezione: Succede a Potenza... / Data: Ven 12 gennaio 2024 alle 12:06
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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