Da Zemanlandia al Foggia che nel 2017 conquistò la promozione in Serie B. Dall'esordio in A nel tempio di San Siro al rapporto complicato con Roberto De Zerbi. Beppe Di Bari domani festeggerà 50 anni, di cui buona parte spesi dietro a un pallone, in campo o dietro una scrivania. Su TMW e TuttoC lo abbiamo raggiunto per farceli raccontare. E anche per farci analizzare un campionato che lui conosce benissimo, quella Serie C vinta due anni fa.
Partiamo dal girone a lei più vicino: al sud domina la Reggina. Se lo aspettava? "Così tanto forse no. Ma ho avuto modo di seguire la Reggina: che il progetto fosse importante si vedeva dall'inizio, già dall'anno scorso quando è arrivato il nuovo patron. In un certo senso mi sembra di rivedere il mio Foggia, e neanche a farlo apposta di quella squadra c’è più di un giocatore a Reggio. Più in generale, mi sembra che ci sia la stessa sinergia".
Possono vincere il campionato? "A oggi sono la squadra più continua e costante, stanno esprimendo anche un buon calcio. Merito di Toscano: in un certo senso aveva bisogno anche lui di riscatto, del contesto giusto. Mi pare l'abbia trovato. Però ci sono tante squadre costruite per vincere che daranno da torcere fino alla fine".
Un po’ deluso dal Bari? “Sì, nel senso che ha iniziato con grandi difficoltà, anche se ora sta risalendo la china. Sicuramente dovranno fare qualche movimento a gennaio e sono convinto che lo faranno. Da lì in poi vedremo cosa succederà, perché il girone di ritorno è un altro campionato".
Le sorprese si possono confermare? "Squadre come Monopoli e Potenza possono essere piacevoli realtà, senza grosse pressioni. E lo stesso discorso può farsi per altre piazze come Teramo e Vibonese. Per essere chiari: senza pressioni vuol dire non doversi confrontare con ambienti come quello di Bari, Ternana, Catania e via dicendo: piazze con un blasone e un passato che non puoi accantonare facilmente".
Dove ogni risultato pesa. "Se hai fatto Serie A o Serie B non te lo dimentichi. Giocare in una grande città è bello perché i tifosi ti spingono, ma può essere un'arma a doppio taglio: se perdi o non fai risultato a Bari, per esempio, ti rompono le scatole. In altri contesti tutto quello che viene è guadagnato, e così può venire fuori la sorpresa. Devo dire che in quest'ottica la squadra che mi ha fatto la migliore impressione è il Monopoli".
Altra delusione, il Catania. Non sempre costruire una grande squadra è garanzia di successo. “Penso che a Catania ne sappiano qualcosa. Ogni anno hanno costruito rose molto competitive, senza poi essere andati fino in fondo. Il decimo posto a questo punto della stagione, però, non vuol dire nulla: magari parti da sotto e vinci i playoff. E poi rispetto al primo posto il ritardo è sicuramente colmabile. Certo, è difficile senza passi falsi da chi ti precede. Però se rimane nei playoff se la può giocare fino alla fine, è un fatto di testa".
Rimaniamo nel girone C. Da calciatore ha giocato a Bisceglie, sta seguendo le vicende dei pugliesi? “Sì, io ho giocato i primi anni da professionista lì: come tutte le squadre per cui ho giocato, mi è rimasta dentro, la stimo. Non so come andrà a finire, dispiacerebbe se andasse male proprio perché è una piazza a cui comunque sono legato. Di più non mi esprimo, perché non so che tipo di problemi ci siano, però mi auguro che li possano risolvere”.
Uno sguardo agli altri raggruppamenti. Nel girone A sembra tutto già scritto. "Il Monza ha costruito una squadra in cui tutti i ruoli sono coperti, e con dei doppioni. Non penso ci siano grandi alternative ai brianzoli, non vedo squadre in grado di metterle in difficoltà".
Nello stesso girone gioca la Juventus Under 23. Cosa pensa del progetto seconde squadre? "È un esperimento che dà la possibilità a dei giovani giocatori di affermarsi tra i professionisti, invece che in Primavera. Può consentire alle squadre di Serie A di far crescere i giocatori che hanno, secondo me può essere utile".
Arriviamo al girone B. I giochi sembrano apertissimi. "È incredibile, ci sono tantissime squadre importanti e attrezzate. In assoluto direi Vicenza e Padova per la vetta. Però la quantità di squadre competitive è tantissima: Sudtirol, Reggiana, Feralpisalò, Sambenedettese, Piacenza. La Triestina sta un po’ deludendo ma col cambio di allenatore può darsi che qualcosa di diverso si vedrà. In generale, questo girone e quello meridionali sono molto combattuti, mentre il Monza dovrebbe vincere a mani basse".
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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