L'ex attaccante del Potenza Simone Simeri ora in forza al Bari si è raccontato in una intervista al Corriere del Mezzogiorno: "Sono stato due mesi a Milano. Avevo 10 anni, lì con me c’era anche Insigne. Ricordo che lui fu scartato perché ritenuto troppo basso. Io tornai indietro perché l’idea di stare in una casa famiglia a quell’età non faceva per me e non convinceva nemmeno i miei genitori.Da piccolo avevo un carattere molto difficile. Ero a tratti ingestibile. Una volta, in occasione dei playoff scudetto della Beretti del Napoli, litigai con un compagno di squadra per colpa di una casacca. Mollo (l'allenatore, ndr) mi mandò a fare la doccia, poi mi schierò titolare nella partita successiva con il Milan e andai a segno. Credeva in me. Mi ha fatto crescere tanto e gliene sono grato.A Bari mi trovo benissimo il mister Cornacchini ci bacchetta tanto per farci capire cosa sia giusto fare e per farci comprendere il nostro valore. Ho sentito le sue parole e devo dire che ha ragione. Ogni tanto devo fare un esame di coscienza. Rimpianti? Forse uno solo. Ai tempi del Napoli, quando allenatore era Mazzarri, uno dei dirigenti era Santoro. Lui cercò di convincermi che per me sarebbe stato meglio continuare a crescere in quella società. Arrivavo da tre stagioni importanti, in cui avevo realizzato circa 50 gol, in Primavera magari mi sarei confermato ancora. Invece decisi di andare a giocare con i grandi e di mettermi alla prova. Ecco, l’unico rimpianto è stato non averlo ascoltato.Qui la competizione è tanta...e tanti sono gli stimoli per fare bene. Entrare in campo è facile, con tutti questi grandi giocatori. Anche se ogni tanto parto dalla panchina, sono contento di dare sempre il mio contributo. Fondamentalmente c’è grande intesa con tutti. Ogni settimana ci si vede per la cena di squadra. Con Mattera, Liguori, Di Cesare, Floriano, Bolzoni c’è davvero un ottimo rapporto".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 20 febbraio 2019 alle 21:19
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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