Il 28 aprile 1963 allo stadio Vestuti di Salerno, davanti a circa 19.000 spettatori, va di scena oltre alla partita di calcio, la prima tragedia in un campo sportivo, la morte del tifoso granata Giuseppe Plaitano è la prima drammatica vittima del calcio. Da allora, purtroppo, ce ne sono state altre. Anche per i tifosi al seguito della squadra lucana non fu un pomeriggio tranquillo. Una domenica nera per la Campania infatti, a Napoli successe una cosa simile con decine di feriti ...mentre in tutta Italia si votava per il rinnovo delle Camere.
Seguiamo la cronaca di quella domenica a cura del nostro storico Vittorio Basentini che ha curato anche la sintesi della stagione 1962-63, con gli approfondimenti dei quotidiani dell'epoca. La foto del Potenza è tratta dal sito “11 LEONI-Potenza-”.
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In tutto il Paese si vota per il rinnovo delle Camere: dalle urne uscirà un Partito Comunista in crescita di consensi e una Democrazia Cristiana in leggero calo, ma comunque primo partito in Italia.
Appuntamento di gran galà per la Serie C –Girone Meridionale- allo “Stadio Vestuti” di Salerno.
Ospite della Salernitana nel match valido per il girone C della Serie C è il capolista “Potenza dei miracoli”, allenato da Egizio Rubino.
La Salernitana sogna il colpo gobbo contro i rossoblù lucani e prova giocarsi le sue ultime chance per rientrare in corsa per la promozione.
Da dire che all’andata al Viviani il 16.12.1962 la Salernitana aveva imposto il pareggio per 0-0.
Partita delle grandi occasioni, dunque, e gli spalti del Vestuti, centralissimo impianto di piazza Casalbore, sono gremiti all’inverosimile.
Le cronache del tempo riportano 19.000 spettatori, anche se il numero appare esagerato perché la tribuna, i distinti e la curva, possono sommariamente contenere al massimo circa dodicimila-tredicimila persone.
Da dire che la squadra granata del Presidente Gagliardi parte bene in campionato: ad allenarla arriva Piero Pasinati, ex ala destra della Nazionale italiana Campione del Mondo nel 1938, ma dopo 4 vittorie in 5 partite giungono nove gare senza vincere, e quindi Pasinati viene sostituito da Ulisse Giunchi due giorni prima della partita di andata contro il Potenza al Viviani.
Il cambio di allenatore porta bene ai campani che ritornano in lotta per la vittoria del campionato.
Contro i lucani, dunque, la 30^ giornata del campionato, può essere la partita della svolta; nessuno immagina che sarà ricordata negli anni per un triste primato.
La Salernitana schiera la seguente formazione:
1.PEZZULLO, 2.FERMI, 3.ROSAMILIA, 4.BALDI, 5.SCARNICCI, 6.VERGAZZOLA, 7.GIGANTE, 8.SANTIN. 9.VISENTIN,10.FUMAGALLI, 11.DI VIRGILIO. 12. DI TOMMASO,13. CORDOVA. All. Giunchi.
Il Potenza scende in campo con la seguente formazione:
1.MASIERO, 2.VAINI, 3.MASCIA, 4.TAVERNA, 5.DEGRASSI, 6.QUAIATTINI, 7.GAREFFA, 8.VIACAVA, 9.ALESSI, 10.LODI, 11.ROSITO. 12./13. SPANO’. All.Rubino. All.2. Mancinelli.
La Salernitana imprime alla gara un gran ritmo ed una intensità da gran protagonista in virtù del fatto di giocare in casa, ma non riesce a sfondare; il Potenza, invece, imperniato su una efficace ragnatela a centrocampo (Taverna, Viacava, Lodi) ed una difesa attenta (Masiero, Vaini, Mascia, De Grassi, Quaiattini) mantiene e fronteggia le incursioni granate e, su azione di rimessa, al 42° si porta in vantaggio ad opera dell'ala sinistra Vincenzo Rosito, bravo ad approfittare di una leggerezza del portiere salernitano Pezzullo.
I giocatori granata protestano vivacemente per un presunto fuorigioco (che in realtà non c'è), ma l'arbitro Gandiolo di Alessandria non sente ragioni e convalida il vantaggio rossoblu del Potenza.
Primo tempo 0-1 per il Potenza, rete di Rosito.
La formazione salernitana rientra negli spogliatoi consapevole della sua forza e di dover dare tutto nella ripresa per ribaltare il risultato; insomma non esistono alternative, per sperare di vincere il campionato ed approdare nella serie cadetta è necessario vincere assolutamente contro la squadra potentina.
Nella ripresa i granata riprendono l’assalto verso la porta difesa da Masiero, ma lo squadrone rossoblu, per nulla intimorito dal gioco granata, più volte insidia la difesa salernitana, peraltro con grande prestazione e disinvoltura del mediano potentino Giusto Lodi, davvero in forma strepitosa.
Al 77° l’azione che decreta la fine della partita: su azione granata la palla in area del Potenza perviene prima a Visentin e poi a Gigante, il quale, nel tentativo di superare lo stopper rossoblu De Grassi ed il libero Quaiattini, subisce fallo e cade a terra: rigore per la Salernitana?
Invece no, nessun rigore, l’arbitro fa cenno di continuare l’azione con grandi proteste da parte del pubblico salernitano che vede, in pratica, considerato il valore del Potenza espresso in campo, svanire il sogno della promozione in B della squadra granata.
Cosa succede? Invasione di campo e sospensione della partita.
Inizialmente un singolo tifoso invade il campo dirigendosi verso l’arbitro alessandrino, ma viene subito bloccato dai poliziotti, probabilmente con modalità non propriamente ortodosse, perché sul suo volto risulta visibile del sangue.
Non si capisce più nella . E' davvero il finimondo.
Il pubblico si raduna a gruppi ai lati del campo, accalcandosi e premendo sulle recinzioni: almeno 20 tifosi scavalcano la rete di recinzione e tentano la strada della giustizia sommaria, seguiti dal resto della folla che ormai ha fatto breccia nelle inferriate.
La partita è sospesa, è un corri-corri generale dei giocatori verso gli spogliatoi; l’arbitro Gandiolo rimedia un pugno da uno degli spettatori entrati sul terreno di gioco e riesce, unitamente ai guardalinee, a rientrare velocemente negli spogliatoi grazie alla scorta degli Agenti di Polizia.
Sfilano le camionette della Polizia, mentre le due squadre riescono a raggiungere gli spogliatoi per rimanere chiuse a lungo; le Forze dell'Ordine utilizzano i lacrimogeni per disperdere i facinorosi.
L'assedio agli spogliatoi dura 7 ore. Si sentono anche degli spari, la Polizia, infatti, esplode dei colpi in aria per intimorire ulteriormente i tifosi.
Uno di questi colpi, purtroppo, colpisce sugli spalti il tifoso granata Giuseppe Plaitano, 48enne ex Maresciallo di Marina, padre di 4 figli.
Vani i soccorsi dei presenti: Plaitano muore in silenzio, nell'indifferenza di chi è impegnato a far danni sul terreno di gioco del Vestuti.
Bilancio tragico: una persona morta, a cui vanno aggiunti 21 feriti, 36 contusi (fra tifosi ed Agenti) ed oltre 20 milioni di danni alla struttura dello stadio Vestuti.
E' una domenica da dimenticare: al San Paolo di Napoli, ovvero a 50 km circa da Salerno, si verificano analoghi disordini durante il match di serie A fra il Napoli ed il Modena –spareggio salvezza- (62 feriti e 130 milioni di danni); partita sospesa al 68’ sul risultato di 0-2 per il Modena, partita poi persa dal Napoli a tavolino, squalifica del campo napoletano e retrocessione in serie B della squadra partenopea che colleziona, dopo la gara con il Modena, tre pareggi consecutivi nelle ultime tre partite disputate nel campionato di serie A-stagione calcistica 1962-63-.
Le cronache dei quotidiani dell’epoca riportano che l’arbitro Gandiolo, direttore di gara della partita Salernitana-Potenza del 28.04.1963, interpellato sull'accaduto di Salerno, dichiarò di non sentirsi in nessun modo responsabile, attribuendo la volontà distruttiva di quel giorno al timore dei tifosi di perdere la partita, e le conseguenze irreparabili dovute alla disorganizzazione delle forze dell'ordine, giudicate in numero troppo esiguo a presidio delle recinzioni.
Anche il calciatore granata Gigante, protagonista del penalty non concesso, attraverso un’intervista sul quotidiano “Il Mattino-Cronaca di Salerno” ebbe modo di rievocare quei momenti.
Tuttavia il centrocampista granata, fermo restando la nettezza del rigore, ricordò quanto fosse stata caotica e convulsa la situazione, e che per quella partita di cartello, fra la Salernitana ed il Potenza capolista, era necessario organizzare in maniera più efficace le forze dell’ordine, risultate limitate allo stadio Vestuti data la concomitanza di quel giorno delle elezioni politiche.
Il Giudice della Lega sancì il 2-0 a tavolino per il Potenza.
Dopo la gara di Salerno la Serie B non era più un sogno; il Potenza ,infatti, a fine stagione raggiunse il traguardo della Serie B.
Al vecchio “Donato Vestuti” toccarono, invece, quattro turni di squalifica e alla Salernitana un finale di campionato anonimo.
I tifosi potentini più anziani ricordano quella strepitosa partita disputata dal Potenza a Salerno, che sancì in pratica la vittoria del campionato di serie C, ricordando, anche, le grandi difficoltà incontrate nel dover fare ritorno a Potenza, in quanto molte automobili targate Potenza vennero prese di mira dai più facinorosi tifosi salernitani con ingenti danni a vetri e carrozzeria.
Naturalmente per i tifosi potentini il ritorno a Potenza avvenne in tarda serata percorrendo la vecchia Strada Nazionale,(l’Autostrada del Sole Salerno-Reggio Calabria era in fase di costruzione e la SS. Basentana in fase progettuale), fermandosi in un locale tipico della frazione “Scuorzo” di Sicignano degli Alburni, per festeggiare la vittoria del Potenza e gustare le specialità del posto con piatti unici, oltre ad essere intrattenuti con splendide canzoni napoletane cantate dal proprietario del locale stesso.
Dopo la partita di Salerno, il Potenza vinse le ultime quattro gare:
POTENZA-BISCEGLIE 4-0
POTENZA-LECCE 1-0
CHIETI-POTENZA 0-1
POTENZA-L’AQUILA 4-2
Classifica finale:
Potenza 47, Trapani 41, Akragas 40, Salernitana e Pescara 38.
Potenza primo in classifica è promosso in serie B, migliore attacco con 47 reti segnate, migliore difesa con 18 reti subite insieme alla Salernitana.
Autore: Redazione TTP / Twitter: @tuttopotenza
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